Palazzo Salimbeni

Cenni storici su Siena

Città di origine etrusca, fu poi fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore Augusto col nome di Saena Julia.

Curiosità

Il primo documento conosciuto nel quale viene citata la comunità senese risale al 70 DC ad opera di Tacito.
Nel IV libro delle Historiae, Tacito scrive a proposito del senatore Manlio Patruito, che riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale mentre si trovava in visita ufficiale a Saena Julia.
Il Senato punì i principali colpevoli e richiamò la comunità senese ad un maggior rispetto per le autorità.

Intorno al X e XI secolo, Siena si trova al centro di importanti vie commerciali grazie al potere vescovile seguito all'epoca Carolingia. In quel periodo espande il proprio territorio e stringe le prime alleanze, diventando un'importante città medievale in termini sia politici che economici.

Questo la portò ad un'aspra contesa espansionistica contro i Fiorentini nella lotta per i domini settentrionali della Toscana. Seguì un periodo di grande prosperità per la città di Siena, diventando un'importante centro commerciale grazie agli ottimi rapporti instaurati con lo Stato e la Chiesa.

Verso la fine del XII secolo Siena si scontrò di nuovo con i Fiorentini di parte Guelfa a causa della sua presa di posizione a sostegno dei Ghibellini. Dopo un inizio incoraggiante, Siena ebbe la peggio e perse la guerra nella battaglia di Colle Val d'Elsa, che portò all'ascesa del Governo dei Nove fino al 1355.

Sotto questo governo, Siena raggiunge il suo massimo splendore in termini sia economici che culturali. Verso la fine del XIV secolo inizia la lenta decadenza della Repubblica senese, segnata dalla peste del 1348 che decimò la popolazione e raggiunse l'epilogo nel 1555, anno in cui la città dovette arrendersi alla supremazia fiorentina sotto il controllo dei de' Medici.

Personaggi illustri di Siena

Santa Caterina da Siena in un dipinto di Domenico Beccafumi

Santa Caterina da Siena

Uno dei personaggi più illustri di Siena è senza dubbio Santa Caterina, nata il 25 marzo 1347 (giorno dell'Annunciazione). Il suo nome era Caterina Benincasa, figlia di un tintore, ebbe le prime visioni già all'età di 5 anni e prese il velo a otto (secondo alcuni a 16). La famiglia si oppose duramente contro la sua scelta, ma la sua forza d'animo fu tale da non permettere a nessuno di ostacolare la sua scelta.

Caterina Bonincasa passò tre anni in assoluta contemplazione e in silenzio, prima di avere una mistica visione. Da qui in poi svolse la sua missione nella città appena uscita dalla peste, prestando soccorso ai malati e ai poveri e dedicando gran parte del suo tempo anche alla politica: con il suo intervento riuscì a impedire a Siena e a Pisa di unirsi con Firenze contro papa Urbano V, e fece in modo di riportarlo a Roma (prima si trovava ad Avignone).

È qui che conseguì il fine ultimo dell'ideale domenicano: l'unione tra la vita mistica e quella pratica. Infine Caterina tornò nella sua città, Siena, e ricominciò la sua vita fatta di contemplazione, visioni, stigmate e le sue opinioni politiche si realizzavano solo con tentativi di porre rimedio tra papa e antipapa. Morì a Roma nel 1380, fu canonizzata da Pio II nel 1460. Nel 1939 divenne patrona d'Italia insiema a san Francesco.

Guido da Siena

Guido da Siena fu il fondatore della fortunatissima scuola dei pittori senesi. Della sua vita non sappiamo quasi niente e molti fatti appaiono oggi avvolte nel mistero. Di certo uno dei suoi dipinti si trova nel Palazzo Pubblico e porta la data 1221, ma alcuni critici e studiosi ritengono che la data sia stata ritoccata e fanno risalire l'opera tra il 1260 e il 1270, anni in cui si sa per certo che dipinse altre opere.

Abrogio Lorenzetti

Si tratta di uno degli esponenti più illustri di Siena. Tra il 1320 e il 1340 trascorre la sua vita a Firenze, dove sarebbe stato influenzato dalla maestria di Giotto e dei suoi allievi. L'opera più famosa di Ambrogio Lorenzetti è gli "Effetti del buono e del cattivo governo in città e in campagna" custodito all'intenro del Palazzo Pubblico di Siena. In questo quadro per la prima volta viene utilizzata l'arte come strumento laico e didattico, dove il paesaggio viene utilizzato come parte integrante della raffigurazione e non come un mero sfondo su cui appoggiano le figure principali. A Massa Marittima si trova una sua bella pala d'altare.

Simone Martini

Simone Martini - Investitura di Sam Martino

Fu sicuramento il pittore senese più importante, allievo di Duccio di Buoninsegna influenzato in modo particolare da Giovanni Pisano e dalle sculture gotiche d'Oltralpe. La sua fortunata carriera iniziò con un affresco messo sullo stesso piano della Maestà di Duccio, conservato nel Palazzo Pubblico di Siena.

Non tardarono i riconoscimenti e il re di Napoli, Roberto d'Angiò, lo fece chiamare per dipingere vai affreschi: qui elaborò un suo stile particolare che lo rese celebre in tutto il mondo, forme sinuose e aggraziate in uno stile raffinato ed elegante. Verso il 1330 rientrò a Siena dove eseguì il ritratto di Guidoriccio da Fogliano, anche se alcuni studiosi ritengono dubbia l'autenticità.

Ad Assisi invece, dipinse nella Basilica inferiore un ciclo di "Storie di san Martino". Un'altra opera importante è la sontuosa "Annunciazione", realizzata per il duomo di Siena.

In Vacanza a Siena